LO SGUARDO LUNGO

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mercoledì 11 settembre 2013

DA VENERDI A SABATO SERA VERRA' CELEBRATO LO YOM KIPPUR

Da venerdi sera sino a sabato sera il mondo ebraico osserverà lo Yom Kippur, il  solenne Giorno del digiuno d'espiazione che pone ogni ebreo a diretto confronto con il Signore ma anche con il prossimo.
Centrale è il tema della "teshuvà", letteralmente "ritorno"  inteso come "pentimento".
Due e distinte  sono appunto le vie : una diretta caratterizzata dal  rapporto tra l'uomo e il Creatore e l'altra tra uomo e uomo .
A ciascuno ci si deve rivolgere e, nel rapporto tra persone, solo la parte offesa può concedere il perdono.
Il giorno dell'espiazione

Il dieci del mese di Tishrì cade lo Yom Kippur, giorno considerato come il più sacro e solenne del calendario ebraico.
E' un giorno totalmente dedicato alla preghiera e alla penitenza e vuole l'ebreo consapevole dei propri peccati, chiedere perdono al Signore. E' il giorno in cui secondo la tradizione Dio suggella il suo giudizio verso il singolo. Se tutti i primi dieci giorni di questo mese sono caratterizzati dall'introspezione e dalla preghiera, questo è un giorno di afflizione, infatti in Levitico 23:32 è scritto "voi affliggerete le vostre persone". E' un giorno di digiuno totale, in cui ci si astiene dal mangiare, dal bere e da qualsiasi lavoro o divertimento e ci si dedica solo al raccoglimento e alla preghiera; il digiuno che affligge il corpo ha lo scopo di rendere la mente libera da pensieri e di indicare la strada della meditazione e della preghiera.
Prima di Kippur si devono essere saldati i debiti morali e materiali che si hanno verso gli altri uomini. Si deve chiedere personalmente perdono a coloro che si è offesi: a Dio per le trasgressioni compiute verso di Lui, mentre quelle compiute verso gli altri uomini vanno personalmente risarcite e sanate.
Ci si deve avvicinare a questo giorno con animo sereno e fiduciosi che la richiesta di essere iscritti da Dio nel "Libro della vita", sarà esaudita. La purezza con cui ci si avvicina a questa giornata da alcuni è sottolineata dall'uso di vestire di bianco.
E' chiamato anche "Sabato dei sabati", ed è l'unico tra i digiuni a non essere posticipato se cade di sabato.
Kippur è forse la più sentita tra le ricorrenze e anche gli ebrei meno osservanti in questo giorno sentono con più forza il loro legame con l'ebraismo. Un tempo, gli ebrei più lontani venivano detti "ebrei del Kippur" perché si avvicinavano all'ebraismo solo in questo giorno.
L'assunzione della responsabilità collettiva è un altra delle caratteristiche di questo giorno: in uno dei passi più importanti della liturgia si chiede perdono dicendo "abbiamo peccato, abbiamo trasgredito....". La liturgia è molto particolare e inizia con la commovente preghiera di Kol Nidrè, nella quale si chiede che vengano sciolti tutti i voti e le promesse che non possono essere state mantenute durante l'anno.
Questa lunga giornata di 25 ore viene conclusa dal suono dello Shofàr, il corno di montone, che invita di nuovo al raccoglimento, e subito dopo dalla cerimonia di "separazione" dalla giornata con cui si inizia il giorno comune..
(dal sito dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane)


Comunitando
www.livornoebraica.org
(a cura di Gadi Polacco)

Nella foto :frontespizio di un antico formulario di preghiera per il Kippur (1797) edito a Livorno


mercoledì 4 settembre 2013

L'INAUGURAZIONE DELLA STATUA "MADONNA DEI POPOLI" IN PORTO

L'inaugurazione in porto della statua "Madonna dei Popoli" avrà luogo in
piena festività ebraica e, pertanto, formulo anticipatamente gli auguri
alla comunità cattolica coinvolta particolarmente nell'evento.

Da credente non sento sinceramente il bisogno di simboli religiosi nei
luoghi pubblici e questo ben si coordina anche con l'essere liberale.

Non vi è però nemmeno da essere "contro" l'esposizione di questi
simboli, purchè non comportino costi per l'intera collettività o danni
per chiunque, se una comunità religiosa sente il bisogno di averli in
evidenza.

Manca quindi ora solo un ultimo ma basilare tassello che le Autorità
Portuali farebbero bene a sistemare rapidamente , peraltro in base alle
disposizioni del Codice della Navigazione nonchè in rispetto al dettato
costituzionale che vede tutte uguali le religioni dinanzi allo Stato :si
renda quindi nota la delibera di autorizzazione che deve affermare,
secondo quanto dichiarato anche dal Presidente Gallanti stesso, analogo
diritto ad eventuali future richieste da parte di altre religioni.

Gadi Polacco

lunedì 2 settembre 2013

DA MERCOLEDI SERA IL CALENDARIO EBRAICO ENTRA NELL'ANNO 5774



Avrà inizio mercoledi 4 settembre, per terminare il 6 sera (il calendario ebraico è lunare), Rosh Hashanà,ovvero il Capodanno ebraico.
Si entrerà quindi nell'anno 5774 e con questa festività inizia una serie di ricorrenze assai densa, avendo a ruota il Giorno del Kippur e poi la festa di Succot.

"Rosh Ha-Shanà cade i primi due giorni del mese di Tishrì ed è il capo d'anno per la numerazione degli anni, per il computo dei giubilei e per la validità dei documenti", ricorda il sito dell'Unione delle Comunità che poi continua spiegando:" ha un carattere e un'atmosfera assai diversi da quella normalmente vigente nel capo d'anno "civile" in Italia. Infatti è considerato giorno di riflessione, di introspezione, di auto esame e di rinnovamento spirituale. E' il giorno in cui, secondo la tradizione, il Signore esamina tutti gli uomini e tiene conto delle azioni buone o malvagie che hanno compiuto nel corso dell'anno precedente. Nel Talmud infatti è scritto "A Rosh Ha-Shanà tutte le creature sono esaminate davanti al Signore". Non a caso tale giorno nella tradizione ebraica è chiamato anche "Yom Ha Din", il giorno del giudizio. Il giudizio divino verrà sigillato nel giorno di Kippur, il giorno dell'espiazione. Tra queste due date corrono sette giorni che sommati ai due di Rosh Ha-Shanà e a quello di Kippur vengono detti i "dieci giorni penitenziali".

"Rosh Ha-Shanà riguarda il singolo individuo, il rapporto che ha con il suo prossimo e con Dio, le sue intenzioni di miglioramento", approfondisce lo stesso sito, "nella Torà, (Levitico 23:23,24) il primo giorno del mese di Tishrì è designato come "giorno di astensione dal lavoro, ricordo del suono, sacra convocazione", e nuovamente in Numeri (29:1,6) è ripetuto che è "un giorno di suono strepitoso": un altro dei nomi di questa festa è "Yom Teru'a", giorno del suono dello Shofar, il grande corno. In ottemperanza al comando biblico in questo giorno viene suonato lo Shofar, simbolo del richiamo all'uomo verso il Signore. Questo suono serve a suscitare una rinascita spirituale e a portare verso la teshuvà, il pentimento, il ritorno verso la giusta via. Lo Shofar, oltre a chiamare a raduno, ricorda l'episodio biblico del "sacrificio" di Isacco, sacrificio in realtà mai avvenuto in quanto fu sacrificato un montone al posto del ragazzo. Il corno deve essere di un animale ovino o caprino in ricordo di questo episodio. Inoltre lo shofar ricorda il dono della Torà nel Sinai che era accompagnato da questo suono e allude anche al Grande Shofar citato in Isaia (27:13) "E in quel giorno suonerà un grande shofar", annunciatore dei tempi messianici.
I suoni che vengono emessi da questo strumento sono di diverso tipo: note brevi, lunghe e interrotte; secondo una interpretazione esse sono emesse in onore dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe".

Tale è la solennità che caratterizza l'ascolto del suono dello Shofar che lo si ascolta in piedi possibilmente cercando di seguire ogni singola nota,in rispettoso silenzio.

Il portale Ucei approfondisce poi che "Rosh Ha-Shanà è chiamato anche Giorno del Ricordo, infatti la tradizione vuole che Dio proprio in questa data abbia finito la Sua opera di creazione e sarebbe stato creato Adamo, il primo uomo.
Un antico uso legato a questa giornata vede l'ebreo recarsi verso un corso d'acqua,un pozzo o una sorgente o verso il mare per recitare delle preghiere e svuotarsi simbolicamente le tasche, atto che rappresenta appunto attraverso questa simbologia  il disfarsi delle colpe commesse e un impegno,si spera non  simbolico in questo caso, a rigettare ogni cattivo comportamento, come scritto nel libro biblico di Michà : "Getterai i nostri peccati nelle profondità del mare".

A Livorno è antico uso, risalente a quando ancora era in funzione lo splendido antico Tempio, di effettuare questa cerimonia presso un pozzo nella Yeshivà Marini, oggi sede anche del locale museo ebraico. 

Alcuni in questo giorno vestono di bianco, simbolo di purezza e rinnovamento spirituale. Anche i rotoli della Torà e l'Arca vengono vestiti di questo colore. Quest'usanza può essere ricondotta al verso di Isaia (1:18) in cui è scritto: "quand'anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diverranno bianchi come la neve".

"A Rosh Ha-Shanà si usa mangiare cibi il cui nome o la cui dolcezza possa essere ben augurante per l'anno a venire", riferisce sempre la scheda on line dell'Ucei , e "si usa anche piantare dei semini di grano e di granturco che germoglieranno in questo periodo, in segno di prosperità".

Shanà tovà, ovvero buon anno.

Nell'immagine : i partecipanti alla preghiera ascoltano in piedi,con devozione, il suono dello Shofar (fonte http://phynedyning.wordpress.com)





DA MERCOLEDI SERA IL CALENDARIO EBRAICO ENTRA NELL'ANNO 5774

COMUNITANDO
www.livornoebraica.org
(a cura di Gadi Polacco)

Avrà inizio mercoledi 4 settembre, per terminare il 6 sera (il calendario ebraico è lunare), Rosh Hashanà,ovvero il Capodanno ebraico.
Si entrerà quindi nell'anno 5774 e con questa festività inizia una serie di ricorrenze assai densa, avendo a ruota il Giorno del Kippur e poi la festa di Succot.

"Rosh Ha-Shanà cade i primi due giorni del mese di Tishrì ed è il capo d'anno per la numerazione degli anni, per il computo dei giubilei e per la validità dei documenti", ricorda il sito dell'Unione delle Comunità che poi continua spiegando:" ha un carattere e un'atmosfera assai diversi da quella normalmente vigente nel capo d'anno "civile" in Italia. Infatti è considerato giorno di riflessione, di introspezione, di auto esame e di rinnovamento spirituale. E' il giorno in cui, secondo la tradizione, il Signore esamina tutti gli uomini e tiene conto delle azioni buone o malvagie che hanno compiuto nel corso dell'anno precedente. Nel Talmud infatti è scritto "A Rosh Ha-Shanà tutte le creature sono esaminate davanti al Signore". Non a caso tale giorno nella tradizione ebraica è chiamato anche "Yom Ha Din", il giorno del giudizio. Il giudizio divino verrà sigillato nel giorno di Kippur, il giorno dell'espiazione. Tra queste due date corrono sette giorni che sommati ai due di Rosh Ha-Shanà e a quello di Kippur vengono detti i "dieci giorni penitenziali".

"Rosh Ha-Shanà riguarda il singolo individuo, il rapporto che ha con il suo prossimo e con Dio, le sue intenzioni di miglioramento", approfondisce lo stesso sito, "nella Torà, (Levitico 23:23,24) il primo giorno del mese di Tishrì è designato come "giorno di astensione dal lavoro, ricordo del suono, sacra convocazione", e nuovamente in Numeri (29:1,6) è ripetuto che è "un giorno di suono strepitoso": un altro dei nomi di questa festa è "Yom Teru'a", giorno del suono dello Shofar, il grande corno. In ottemperanza al comando biblico in questo giorno viene suonato lo Shofar, simbolo del richiamo all'uomo verso il Signore. Questo suono serve a suscitare una rinascita spirituale e a portare verso la teshuvà, il pentimento, il ritorno verso la giusta via. Lo Shofar, oltre a chiamare a raduno, ricorda l'episodio biblico del "sacrificio" di Isacco, sacrificio in realtà mai avvenuto in quanto fu sacrificato un montone al posto del ragazzo. Il corno deve essere di un animale ovino o caprino in ricordo di questo episodio. Inoltre lo shofar ricorda il dono della Torà nel Sinai che era accompagnato da questo suono e allude anche al Grande Shofar citato in Isaia (27:13) "E in quel giorno suonerà un grande shofar", annunciatore dei tempi messianici.
I suoni che vengono emessi da questo strumento sono di diverso tipo: note brevi, lunghe e interrotte; secondo una interpretazione esse sono emesse in onore dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe".

Tale è la solennità che caratterizza l'ascolto del suono dello Shofar che lo si ascolta in piedi possibilmente cercando di seguire ogni singola nota,in rispettoso silenzio.

Il portale Ucei approfondisce poi che "Rosh Ha-Shanà è chiamato anche Giorno del Ricordo, infatti la tradizione vuole che Dio proprio in questa data abbia finito la Sua opera di creazione e sarebbe stato creato Adamo, il primo uomo.
Un antico uso legato a questa giornata vede l'ebreo recarsi verso un corso d'acqua,un pozzo o una sorgente o verso il mare per recitare delle preghiere e svuotarsi simbolicamente le tasche, atto che rappresenta appunto attraverso questa simbologia  il disfarsi delle colpe commesse e un impegno,si spera non  simbolico in questo caso, a rigettare ogni cattivo comportamento, come scritto nel libro biblico di Michà : "Getterai i nostri peccati nelle profondità del mare".

A Livorno è antico uso, risalente a quando ancora era in funzione lo splendido antico Tempio, di effettuare questa cerimonia presso un pozzo nella Yeshivà Marini, oggi sede anche del locale museo ebraico. 

Alcuni in questo giorno vestono di bianco, simbolo di purezza e rinnovamento spirituale. Anche i rotoli della Torà e l'Arca vengono vestiti di questo colore. Quest'usanza può essere ricondotta al verso di Isaia (1:18) in cui è scritto: "quand'anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diverranno bianchi come la neve".

"A Rosh Ha-Shanà si usa mangiare cibi il cui nome o la cui dolcezza possa essere ben augurante per l'anno a venire", riferisce sempre la scheda on line dell'Ucei , e "si usa anche piantare dei semini di grano e di granturco che germoglieranno in questo periodo, in segno di prosperità".

Shanà tovà, ovvero buon anno.

Nell'immagine : i partecipanti alla preghiera ascoltano in piedi,con devozione, il suono dello Shofar (fonte http://phynedyning.wordpress.com)