LO SGUARDO LUNGO

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mercoledì 31 dicembre 2008

PARTENDO DA UNA FOTO LIVORNESE...




SERGIO MOLCO (Israele)
Mi ricordo molto bene quel giorno di Purim alla scuola di via dei Fanciulli nella sala accanto all'aula dell'asilo ,con altre due porte : una che dava
sul ballatoio che circondava il cortile interno ,spaventoso d'attraversare nelle giornate di tramontana per gli ululi del vento
e per gli scrosci d'acqua che battevano minacciosamente sulla tettoia di tegole scoperte ,e l'altra che usciva sulle scale di via ?
accanto ai magazzini dei Bedarida .L'infaticabile David Peled aveva organizzato per la prima volta una lotteria e il primo premio era quella innocente bicicletta che compare alle spalle di tuo padre e del Peled che era un capacissimo "imbonitore" .
Se non sbaglio chi infine si porto` a casa la bicicletta fu il "Carlino C" , cosi` chiamato nonostante che fosse uno dei piu` alti in comunita` ,o forse proprio per questo ,che doveva essere un bravissimo rappresentante delle cerette Brill e poteva contare su una parlantina sperimentata anche nelle occasioni
d'incontro tra correligionari ,come il seder dei" ricchi " per esempio o durante le feste al Tempio specialmente di "buon' Yom Kippur . Li radunava fuori del Tempio di via Micali ,nell'ampio appezzamento di terra che lo circonda fino a oggi, da come ho potuto constatare a volo d'uccello con l'aiuto del google erth, per dare sfoggio di una miriade di barzellette che esilaravano il gruppetto dei suoi fans anche con certe difficili da digerire per un pubblico allora cosi` provinciale .Quelle barzellette sono ormai storiche, con l'umore inglese che lui propinava con un talento davvero irresistibile che muoveva alle lacrime fino ai crampi allo stomaco per lo spasimo.
Io ero di una generazione piu` giovane e non mi permettevo di far parte del gruppo dei grandi ,pero` seguivo a debita distanza le sue prestazioni .
Divenne orfano di padre abbastanza giovane : questi era hazzan e feci in tempo ad ascoltarlo al Tempio di via Micali ,quando ero ancora un bambino dell'asilo, ma solo per poco perche` presto decedette e lo sostitui` il prof.(di violoncello ) Simone Sacerdoti ,che mi fece da maestro nei canti del Tempio ,quando con fatica si riusci` di nuovo ad organizzare " il banco " ,cioe` il coro ,composto dagli alunni con chiara voce di ambo i sessi e che partecipavano a un doposcuola . Io ero il solista dei maschi e il mio primo amore ,la sorella di G. che per essere di due o tre mesi maggiore di me ,era "grande ", faceva il controcanto .Eravamo bravini a giudicare dal fatto che poi assursi ad essere il hazzan piu` giovane d'Italia (gia`a tredici anni ero esperto in tutte le tefillot).
Ben presto mi accompagnai a lui anche nelle sue visite ai macelli pubblici che allora erano ancora in citta`, nei pressi di via Borra sul Pontino e li` vedevo come queste povere bestie in quattro e quattr'otto ,dopo la shehita` e bedika`, venivano squartate assieme alle loro sorelle alle quali , meno misericordiosamente ,veniva sparato un colpo al cervello e poivenivano decapitate prima di essere appese con dei ganci per finire l'operazione . Gli inservienti dei macelli erano pezzi d'uomini che potevano ,per fare a gara tra loro , centrare da una distanza di una decina di metri, con una mano sola, le teste delle vacche che facevano arrivare in un mastello che era sotto a un rubinetto con acqua corrente .
Il sangue li` scorreva a barili e tutta l'atmosfera aveva un che di assurdo se pensi all'innocuita` che spirava sia dal Sacerdoti che da tuo padre che erano cosi` esili di costituzione ,per non parlare di me che potro` aver avuto un tredici o quattordici anni .
Di proposito ti accenno per sommi capi le mie esperienze giovanili a Livorno , perche` sia i luoghi che le persone ormai trapassate, meriterebbero di essere ricordate prima che siano completamente scomparse dalla memoria umana .Tutta questa compagine ,che solo una volta all'anno potevi vedere radunata insieme nella solennita` della cerimonia all'interno del Tempio e anche nell'amenita` dei buontemponi che preferivano frescheggiare sotto in giardino.