LO SGUARDO LUNGO

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lunedì 24 agosto 2009

INVITO - 26 AGOSTO 2009 - ORE 18.OO

Dinora Mambrini

vi invita mercoledì 26 ore 18 alla Rotonda, nell'area Libreria della Festa Democratica di Livorno. Gadi Polacco (Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) la affiancherà nella presentazione del libro "UN PAESE NON BASTA" di Arrigo Levi. VI ASPETTIAMO PER RIFLETTERE E CONFRONTARCI!

venerdì 21 agosto 2009

INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA "RIMESSI IN GIOCO" . UN COMMENTO RILASCIATO ALL'ANSA

Dunque gli insegnanti di religione cattolica ,l'unica insegnata nella
scuola pubblica italiana e peraltro a carico del pubblico bilancio, sono
"stati rimessi in gioco", come è stato sritto,da un provvedimento
ministeriale, tramite DPR, che oltrepassa temporaneamente la sentenza
del TAR del Lazio,almeno sino al pronunciamento del Consiglio di Stato.
Un saggio modo di governare dovrebbe cercare soluzioni tendenti
all'armonia tra le varie componenti della società e questo provvedimento
non pare proprio destinato a ciò, apparendo anzi propedeutico ad
ulteriori ricorsi e divisioni.
Dinanzi a questa sorta di "prova di forza", dai contorni peraltro
grotteschi visto che taluni la vogliono correlare alla presunta difesa
di una "maggioranza" che in quanto tale è già di per se ampiamente
tutelata,viene spontaneo chiedersi perchè non ci si attivi invece,come
avviene in altri paesi,per diversificare la gamma di insegnamenti
religiosi nella scuola pubblica ed introdurre,per quanti non interessati
o non credenti, reali materie alternative.

Gadi Polacco
Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

mercoledì 12 agosto 2009

TAR DEL LAZIO : SENTENZA SULL'ININFLUENZA DELL'ORA DI RELIGIONE CATTOLICA SULLA DETERMINAZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO

La sentenza del TAR del Lazio che esclude dalla determinazione del
credito scolastico la frequenza dell'ora di religione cattolica (l'unica
peraltro presente nella scuola pubblica italiana),è ineccepibile e
contiene dei rilievi di grande importanza in quanto richiamanti ad una
corretta applicazione del dettato costituzionale,relativamente
all'uguaglianza tra tutti i cittadini credenti vari o non credenti.

Da alcune reazioni stizzite è peraltro evidente come sia stato toccato
un nervo scoperto ed in uno Stato Laico non può esservi , come ribadito
peraltro nel testo della sentenza e diversamente dai "desiderata" di
alcuni, posto per posizioni "dominanti" stabilite per giunta "erga
omnes" : altresì non si può indulgere dinanzi all'uso di invocare o meno
i pronunciamenti della Magistratura a corrente alternata

Questa sentenza ma anche alcune precedenti di altri organismi sempre
riguardanti tematiche affini, mette semmai in luce il vuoto lasciato in
merito dalla politica e che sarebbe opportuno venisse colmato con una
normativa a prova di dettato costituzionale.

Non si tratta ovviamente di andare "contro" qualcuno, bensì di attivarsi
per un compiuto modello di Stato Laico che,in quanto tale,è garante
della piena libertà di tutti in reciproco rispetto.

Gadi Polacco
Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

12 agosto 2009

lunedì 10 agosto 2009

IL PRESIDENTE DELL'UNIONE DELLE COMUNITA' EBRAICHE ITALIANE INTERVIENE CIRCA LE PAROLE DEL PAPA

PAPA: GATTEGNA (UCEI), CONDANNA INEQUIVOCABILE DELLA SHOAH
(ANSA) - ROMA, 9 AGO - "Le parole del papa appaiono come una condanna
ancora più inequivocabile e definitiva della Shoah del popolo ebraico e
di qualsiasi altra forma di genocidio e di persecuzione". Questo il
commento del presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane
(Ucei) Renzo Gattegna. "Sono parole - ha proseguito - che assumono un
significato particolare perché non appaino ispirate, come in altre
occasioni, da fatti contingenti ma dettate invece da una profonda
riflessione storica e teologica". Gattegna ha poi sottolineato:
"Benedetto XVI si era già espresso con chiarezza e con fermezza -
ribadite poi con il viaggio in Israele e l'impegno a visitare la
Sinagoga di Roma - nella scorsa primavera allorché volle smentire e
delegittimare le posizioni di alcuni esponenti del clero cattolico che
avevano rilasciato dichiarazioni tendenti a negare la Shoah o a sminuire
la gravità del tentativo di sterminio totale del popolo ebraico". "Le
esternazioni di oggi - ha concluso - dovrebbero mettere il suggello e
chiudere per sempre lo spazio a teorie o a interpretazioni diverse".

Una simpatico racconto sempre valido...

Daniel Haviv ci segnala questo estratto dal settimanale dei hassidim "Sihat Hashavua" del 7.8.09:
 
Poco tempo dopo che fu nominato come rabbino di Bargasas (in Ungheria) il Rav Abraham Yehuda Leib Schwartz scoppio' in quella comunita' una polemica pubblica assai animata intorno alla scelta del Hazan (officiante - ndr). Ben presto il nuovo rabbino si rese conto che dietro le quinte della diatriba stavano alcuni sarti e calzolai, membri della comunita', che, evidentemente poco occupati, dedicavano molte energie a "mestare nel torbido".
Salito sulla Teva' per il sermone sabbatico, disse Rav Abraham: "La Torah racconta che gli Ebrei nei quaranta anni di peregrinazioni nel deserto ebbero molto a discutere sull'acqua e sulla carne, su agli e cipolle, e perfino sul diritto al sacerdozio, ma mai su chi dovesse occuparsi della preghiera pubblica, il Hazan. Come possiamo spiegarci questo miracolo? Ecco qui: sta scritto (Deut.Cap.8,4): >Per tutti i quaranta anni la tua veste non si consumo' e la tua gamba non si gonfio'<, cosicche' per tutto quel periodo non ci fu bisogno ne' di sarti ne' di calzolai.....