Qui Livorno – Vilipendio alla religione ebraica, oggi parla l’imputata
Prosegue con la deposizione dell’imputata il processo contro Cinzia Viviani, insegnante di religione e lettera alla scuola elementare D’Azeglio di Livorno accusata di vilipendio alla religione ebraica. I fatti risalgono alla fine dell’anno scolastico 2006-2007 quando Viviani avrebbe ripetutamente pronunciato frasi di chiaro stampo antisemita davanti ai suoi alunni. “Gli ebrei sono l’essenza della stupidità”, “L’ebraismo è una religione inutile perché insegna a piangere vicino a un muro”, “Gli ebrei sono un popolo di ladri”, “Si lamentano dello sterminio ma ne hanno ammazzati pochi”. Il procedimento processuale è stato aperto con la denuncia di Luna Mosseri, 62enne insegnante in pensione, costituitasi parte civile insieme all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, tutelate in aula dall’avvocato Renzo Ventura del foro di Firenze. “Ha detto frasi terribili contro la religione ebraica che ho saputo dai bambini e dai loro genitori – l’accusa pronunciata dalla Mosseri davanti al giudice Antonio Del Forno in occasione della prima udienza svoltasi a fine ottobre. Allora l’imputata aveva scelto la via del silenzio scuotendo la testa davanti alle deposizioni dei vari testimoni, dalla dirigente scolastica Gianna Valente alle madri di alcuni ex alunni fino ai ragazzi stessi, ormai adolescenti ma con buona memoria dei fatti contestati. “Una volta arrivai a casa piangendo perché disse in classe che gli ebrei erano tutti stupidi altrimenti non si sarebbero fatti uccidere in massa”, la testimonianza choc della 14enne Beatrice. Frasi tremende forse in parte figlie dei rapporti tesi tra Valenti e Mosseri che i ragazzi hanno confermato in sede giudiziaria. Nel corso della prima udienza era anche emerso il tentativo fatto dalla dirigente scolastica di minimizzare le ragioni della controversia. Un tentativo candidamente confermato dalla stessa Valente: “Volevo svelenire il clima. Dissi alla maestra Mosseri che affermare che gli ebrei erano ricchi in fondo non voleva dire che erano ladri. E questo era quanto mi risultava avesse detto Cinzia Viviani”. Fatto sta che al termine dell’udienza il pubblico ministero Gianfranco Petralia aveva deciso di modificare il capo di imputazione: oltre all’accusa di vilipendio della religione ebraica, Cinzia Viviani dovrà rispondere anche della diffamazione della sua ex collega.
Adam Smulevich
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