Su alcuni organi d'informazione locali è apparsa,nei giorni scorsi, una lettera di un cittadino livornese che, nel complimentarsi con l'azienda di trasporto locale per la proposta dai propri mezzi di pensieri natalizi provenienti da alcune scuole,lanciava una semplice ma significativa proposta, ovvero ricordare anche le altre feste (citava appunto Hanucchà e le feste islamiche) spronando l'ATL con queste parole: "dai tuoi autobus può essere mostrata la vera Livorno delle tante e diverse -nazioni- . Una ricchezza,questa si,da ostentare con orgoglio"
Il mondo anglosassone è abituato a vedere e capire le varie festività religiose mentre da noi, oggettivamente, ancora molta strada si deve compiere : lettere come quella citata sono un positivo passo in avanti e non è difficile,per giornali,mezzi radiotelevisi, enti pubblici ed istituzioni coglierne e tradurne in pratica il significato.
Sarebbe questa una positiva risposta anche al vento di odio che,or sono pochi giorni, ha turbato anche quella che non è, evidentemente, la "Toscana felix" , rinnovando solidarietà e condoglianze alla Comunità senegalese così barbaramente colpita.
Auguri a tutti, pertanto!
SCHEDA INFORMATIVA DI HANUCCHA' (dal sito www.ucei.it)
La festa delle luci
Chanukkà nel calendario autunnale è preceduta da circa due mesi in cui non c'è alcuna ricorrenza, a parte il sabato e i capomese. Probabilmente anche per questo l'atmosfera è particolarmente allegra e i bambini la aspettano con ansia.
La festa di Chanukkà, tra tutte le antiche ricorrenze ebraiche, è l'unica che non affondi in qualche modo le sue radici nella Bibbia e nei suoi racconti; è una festa stabilita dai Maestri del Talmud e ricorda un avvenimento accaduto in terra di Israele, nel 168 a.e.v.
Antioco Epifane di Siria - ottavo re della dinastia seleucide, erede di una piccola parte dell'Impero appartenuto ad Alessandro Magno - voleva imporre la religione greca alla Giudea. Le mire di ellenizzazione furono contrastate e impedite da Mattatià, un sacerdote di Modiin della famiglia degli Asmonei che insieme ai suoi sette figli, diedero avvio alla rivolta.
Chanukkà è conosciuta anche come la festa del miracolo dell'olio: quando dopo una strenua battaglia, il 25 di Kislev di tre anni dopo (165 a.e.v.), il Tempio fu riconquistato, si doveva procedere alla riconsacrazione. Nel Tempio però fu trovata una sola ampolla di olio puro recante il sigillo del Sommo Sacerdote. Per la preparazione di olio puro (viene considerato olio puro quello raccolto dalle prime gocce della spremitura delle olive) occorrevano otto giorni. Nel trattato talmudico di Shabbat (21b) leggiamo del grande miracolo che occorse: l'olio che poteva bastare per un solo giorno, fu sufficiente per otto giorni, dando così la possibilità ai Sacerdoti di prepararne dell'altro nuovo. In ricordo di quel miracolo, i Saggi del Talmud istituirono una festa di lode e di ringraziamento al Signore che dura appunto 8 giorni: Chanukkà che letteralmente, significa "inaugurazione".
La prima sera della festa si accende un lume su un candelabro speciale a nove bracci, e ogni sera, per otto giorni, se ne aggiunge uno in più, fino a che l'ottava sera si accendono 8 lumi. Questo candelabro si chiama Chanukkià e può avere diverse forme. L'indicazione è che gli otto contenitori per le candele siano tutti allineati alla stessa altezza e che il nono - lo shammash, il servitore, quello che serve per accendere gli altri lumi - sia in una posizione diversa.
I bambini ricevono regali e in particolare delle trottoline su cui compaiono le iniziali delle parole "Un grande miracolo è avvenuto lì".
Uno dei precetti relativi alla festa è quello di "rendere pubblico il miracolo", per questo si usa accendere i lumi al tramonto o più tardi, quando c'è ancora gente nelle vie, vicino alla finestra che si affaccia sulla strada, al fine di rendere pubblico il miracolo che avvenne a quel tempo. Negli ultimi anni nelle grandi piazze di alcune città italiane, si issa un'enorme Chanukkià i cui lumi vengono accesi in presenza di numerosi intervenuti.
Midrash
"Una volta mentre camminavo in una buia notte vidi un cieco che aveva in mano una torcia. Gli chiesi: " Perché hai in mano questa torcia?" Rispose: "Finchè ho la torcia in mano la gente può vedermi e aiutarmi"
(Rabbi Josè, Meghillà 24b)
Nella foto : la Hanucchià dinanzi al Tempio di Livorno completamente accesa
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