Non è per niente raro sentire dire che "tutto sommato","in fin dei conti" e così via, le leggi razziali italiane siano state in qualche modo più scena che sostanza, venendo in pratica eluse. Sono invece convinto del contrario,ovvero che furono applicate con pedante meticolosità e costituirono, oltre agli immediati enormi danni arrecati a cittadini divenuti per legge di seconda categoria (se par poco perdere in molti casi il lavoro,essere espulsi dalle scuole pubbliche e dalla vita sociale,e così via...), un purtroppo prezioso lavoro propedeutico agli arresti e alle deportazioni, non di rado atti ostili posti in essere con la compartecipazione e/o la delazione di italiani.
Sminuire le leggi razziali non è solo offensivo nei confronti di quanti le subirono ma anche verso chi, rischiando pur non essendone coinvolto,non accettò questa vergogna di stato e si ribellò.
Visto che ci avviciniamo al Giorno della Memoria, penso che sia utile vedere, tramite l'assetticità burocratica dell'apparato statale del tempo,un semplice esempio dell'ipocrita meticolosità con la quale ci si preparava alla raccolta degli elenchi degli ebrei , "rei" per il fascismo di essere tali.
L'apparato non cambia mai : "è superfluo raccomandare che richiesta di cui sopra ha carattere strettamente riservato"
Gadi Polacco
Comunitando
www.livornoebraica.org
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