domenica 20 giugno 2010
Antisemitismo nei confronti dei palestinesi?
Gentile Direttore de "Il Corriere di Livorno,
la lettrice Valenti dell'Italia dei Valori ha riproposto,in data 20.6.10, posizioni di solidarietà nei confronti dei palestinesi che,a mio parere,hanno in realtà il perverso effetto di finire nelle mani di chi i palestinesi,invece,li tratta da sudditi e li utilizza cinicamente : parlo di Hamas ed amici,tipo i "pacifinti" della "Marmara" che ormai,come ha visto chi vuole vedere, è chiaro che a tutto si dedicavano salvo che al fare vera opera umanitaria.
Siete però già stati assai gentili nell'ospitarmi in merito giorni or sono e quindi qui mi fermo.
Diceva infatti Einstein che "è più difficile disintegrare un pregiudizio che un atomo" e mi pare che questa sua battuta sia sempre attuale. Premetto che anche in quanto ebreo non ho gelosia nei confronti del termine antisemitismo : anzi, preferirei molto non averci rapporto alcuno.
E' però nella storia, dalla fine dell'Ottocento quando questo termine venne coniato dal tedesco Wilhelm Marr ("agitatore",come lo defenisce il sito dell'Osservatorio sull'antisemitismo,autore di un libro dal significativo titolo "La vittoria dell'ebraismo sul germanesimo") che "antisemitismo" è divenuto sinonimo di "antiebraismo".
Sintetizza il già citato sito : "L’ostilità antisemita è un sentimento di inimicizia, di avversione, manifesto o nascosto, verso gli ebrei in quanto tali: tale sentimento, che può esprimersi in forme meditate o impulsive, affonda le sue radici nel pregiudizio.Per pregiudizio intendiamo un’opinione acritica che precede e preclude il giudizio razionale e che genera un sentimento negativo (ostilità) nei confronti di una persona che appartiene a un certo gruppo e solo per il fatto che appartiene a questo gruppo. Nel nostro caso, ostilità verso gli ebrei in quanto ebrei".
Grazie e cordiali saluti,
Gadi Polacco
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