Piove sul bagnato ed il curriculum dei nostri pacifinti, peraltro anche pessimi attori,diviene sempre più imbarazzante (per chi li difende,ovviamente)
I «pacifisti» italiani sulla nave? Antisemiti che negano l'Olocausto
Pacifisti? Opinabile. Antisemiti? Piuttosto difficile negarlo, anche se si industriano in tal senso con prose contorte sul web. Una visita al sito di TerraSantaLibera è comunque assai istruttiva. Può servire, ad esempio, a meglio comprendere chi sia la signora Angela Lano, sedicente pacifista che si trovava a bordo della nave turca «Mavi Marmara» presa d'assalto una settimana fa dagli incursori israeliani. O l'altro militante Giuseppe Fallissi. La signora Lano, direttore dell'agenzia di stampa Infopal.it, è collaboratrice, come Fallisi, di TerraSantaLibera. Infopal.it non fa grandi sforzi per apparire imparziale rispetto alla questione palestinese: per loro ci sono dei cattivi assoluti (Israele) e delle vittime innocenti per definizione (i palestinesi). I loro collegamenti con Hamas, che ovviamente non considera un'organizzazione terroristica, sono documentati. Meno spesso si parla dei toni di odio antisemita che Infopal utilizza, e che come riporta il Foglio hanno spinto un personaggio come Mariano Mingarelli, leader di lungo corso della militanza filopalestinese in Italia, a prendere le distanze dalla Lano. Annunciando la propria rottura con Infopal, Mingarelli ha detto riferendosi alla sua direttrice: «Non voglio certi nomi accanto al mio». Stessa scelta hanno fatto gli antisionisti della rete Ebrei contro l'Occupazione. Ma TerraSantaLibera.org merita sul serio una visita. Non tanto per gli insulti che vi si rivolgono al Giornale, pure interessanti. Piuttosto perché visi trovano perle di antisemitismo davvero rare. Un sito sul quale Carlo De Benedetti, che sulla Repubblica ha appena ospitato un lungo articolo-reportage a firma Lano, viene qualificato di «ebreo sionista» o anche definito, con inconfondibile stile nazistoide, «l'ebreo De Benedetti». Un sito nel quale aleggia un clima negazionista dell'Olocausto e sul quale si rinvengono inviti a «investigare sull'11 Settembre» (il sottinteso rimanda alla leggenda del complotto ebraico), interviste e brani firmati da noti negazionisti come Roger Garaudy e Robert Faurisson. [...]
Roberto Fabbri, Il Giornale, 6 giugno 2010
(da UCEI Informa www.moked.it)
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