LO SGUARDO LUNGO

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domenica 11 gennaio 2009

Israeliani, drusi e palestinesi stessi : una riflessione livornese da Israele.

> Contrariamente agli stereotipi con i quali, spesso, si è abituati nel
> mondo a giudicare Israele per le sue azioni di difesa che vengono
> quasi sempre considerate come aggressione contro l'inerme popolo
> palestinese , nonchè al servizio della superpotenza americana che ci
> "sovvenziona"per mettere alla prova tutte le piu` sofisticate
> invenzioni belliche ,si dovrebbe invece considerare meglio la natura
> dell'appoggio concesso al giovane stato d'Israele da parte dell'intera
> popolazione drusa sia in Israele, con la massiccia presenza nelle
> forze armate ed il loro contributo di sangue versato durante i 60 anni
> d'indipendenza ,come pure all'esterno (nel Libano) dove il loro
> sostegno alla nostra causa non e` mai venuto meno: ciò sicuramente
> deriva in buona parte anche dalle incessanti vessazioni che hanno
> dovuto sempre subire dai loro assai scomodi vicini palestinesi .
> Parallelamente a questo importante dato di fatto, ci sarebbe da
> menzionare anche come all'interno della compagine palestinese stessa,
> Israele ha sempre trovato ( con una certa facilità) migliaia di
> persone disposte ad "arruolarsi" nelle sue file : parlo di quelli
> che troppo superficialmente vengono definiti "mashtapim",ovvero
> collaborazionisti prezzolati ,mentre sarebbe più opportuno esaminare i
> motivi piu` profondi di questa collaborazione ,al di la` quindi dei
> puri e semplici scopi di lucro ,mentre un'altra componente della
> popolazione palestinese (senza doversi "macchiare di tradimento alla
> causa) "cerca in tutti i modi di acquistare la cittadinanza israeliana
> per poter finalmente condurre una vita normale all'interno della
> societa` israeliana , apprezzata durante i decenni di "occupazione " e
> che ha fornito un 'onesta occupazione a decine di migliaia d'operai
> che con gioia venivano a lavorare nei cantieri "ebraici" , come in
> tutte le altre infrastutture dei servizi israeliani,a fronte delle
> necessita` di assoldare lavoratori proprie di una società in
> rapidissimo sviluppo.
> Io stesso ho potuto constatare ,nei vari ristoranti italiani che ho
> condotto, come questa moltitudine di giovani e` ,o meglio era
> ,assetata di imparare per mettersi al passo con la societa` moderna
> che veniva loro incontro a braccia aperte , sottraendoli ad un destino
> di stagnazione a canoni di vita di tipo feudale. Spesso poi,
> ritenendo di potersi meglio avvicinare al modello di società libera
> nella quale si erano trovati inseriti,non si peritavano perfino di
> darsi nomi ebraici per "nascondere" la loro provenienza ,dopo aver
> acquisito domestichezza con la lingua ebraica, facendo ogni sforzo
> per parlarla senza inflessioni che "tradissero" la loro proveniebza
> ,cosa che in genere veniva coronata con successo al punto da sfociare
> talora in convivenze e matrimoni quanto mai problematici per la
> tensione sempre viva sotto la pelle dei due popoli in contesa. C'e` da
> dire inoltre che la cittadinanza israeliana e` cosi` apprezzata, per
> tutti i valori democratici che questa riveste ,che nessuno tra i
> palestinesi che l'hanno ricevuta (automaticamente per la loro
> residenza nei confini concordati ,o quelli che l'hanno acquistata per
> volonta` governativa ,come a Gerusalemme, e ancora di piu` quelli che
> l'hanno acquistata a duro prezzo attraverso l'unificazione familiare
> ,attraverso matrimoni o addirittura pagando a impiegati corrotti per
> falsificare documenti ) ci rinuncerebbero : questi si guardano bene
> dal bruciare questo documento come fanno con facilita, in tanti
> luoghi, ` con le bandiere di Israele e degli Stati Uniti. Secondo la
> mia conoscenza della popolazione palestinese, la stragrande
> maggioranza di essa propende per una soluzione equa di spartizione
> ,piuttosto che propugnare una guerra ad oltranza come cerca di portare
> avanti la loro classe dirigente a Gaza .E` noto che in Cisgiordania la
> musica e` diversa : ma tutti sembrano avere le mani legate dagli
> estremisti che non permettono loro di addivenire ad una conclusione di
> storica pacificazione tra questi due popoli , pace che darebbe luce ad
> un processo enorme di sviluppo dell'intera zona mediorientale ,
> preferendo purtroppo scegliere il cieco odio antisraeliano che per
> loro e` il fuoco con il quale si propongono di distruggere, non ci si
> facciano illusioni, tutta la civilta` occidentale.

Sergio Molco (Israele)

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